Mexico
Cantautore statunitense tra i più celebri a partire dagli anni settanta, Taylor è uno degli artisti che hanno venduto di più nella storia della musica popolare, con oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo. Mexico è tratto dal suo album Gorilla.
Nel 1970 raggiunse l’attenzione del grande pubblico, particolarmente con il brano Fire and Rain, ed il successo provocò la “riscoperta” dell’album precedente (e del brano Carolina in My Mind in esso contenuto). Il settimanale Time gli dedicò la copertina e si cominciò a parlare di questa nuova corrente crepuscolare e soggettivista di cui Taylor fu il massimo alfiere degli anni settanta. In ciò fu aiutato da una vena compositiva felice, da una raffinata tecnica chitarristica improntata al finger picking e da una voce nasale duttile e pastosa che veicola in modo molto efficace il mondo solitario e neo-romantico della sua personale visione del mondo americano. All’inizio degli anni ottanta la carriera di Taylor sembrò in pericolo per colpa dei problemi di tossicodipendenza da eroina, del divorzio da Carly Simon, del calo di popolarità delle sue canzoni non più di moda e delle pressioni da parte del business che gira intorno alla musica. Ripresosi, ricominciò ad esibirsi in tour, diventando popolare nelle sue esibizioni live, dove riproponeva i vecchi successi, ormai dei classici. Tra le numerose collaborazioni musicali di Taylor, va segnalata anche quella con gli Elio e le Storie Tese, nella canzone First Me, Second Me (contenuta nel disco Eat the Phikis, 1996). Il pezzo, la solita genialata di Elio, è stato scritto dagli EelST appositamente per Taylor, in stile “JamesTaylorable” (parole loro), con un testo in inglese maccheronico che ammassa i più comuni errori scolastici degli studenti alle prese con la lingua inglese. Imperdibile.