Sazi e contenti. E astinenti?
La più sorprendente novità farmaceutica di questi anni è senza dubbio la disponibilità in commercio degli analoghi di alcuni ormoni gastrointestinali antidiabetici, agonisti dell’ormone GLP-1 e simili [1]. Antidiabetici e basta solo all’inizio della loro parabola, beninteso: ma appena si è osservato che oltre a normalizzare la glicemia, questi farmaci facevano dimagrire inducendo un precoce senso di sazietà, senza che si dovesse stare a lottare con la fame e l’insoddisfazione perpetua delle diete, le loro vendite fuori indicazione si sono diffuse in tutto il mondo. E poi, dopo un po’, l’indicazione è arrivata, e i farmaci sono regolarmente prescrivibili nell’obesità anche in Italia, sia pure – al momento – non a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
tratto da Roma Today [2]
I profitti per l’industria che li ha introdotti e per quelle che l’hanno seguita (con molecole diverse e anche più potenti) sono in notevole crescita, e in parallelo, e all’opposto, la possibilità che i consumatori mangino di meno e si ammalino di meno di malattie legate all’obesità sta preoccupando le industrie dei prodotti alimentari e della ristorazione, e quelle farmaceutiche i cui prodotti sono orientati agli effetti e non alle cause delle malattie metaboliche [3]. Sono farmaci da prendere per lunghi periodi, perché gli effetti utili si perdono alla sospensione [4], e la popolazione bersaglio nelle nazioni ricche è molto ampia, rendendoli il sogno di qualunque azionista del settore farmaceutico, che può così sperare in guadagni duraturi a lungo termine. Ciò anche in considerazione delle nuove acquisizioni, ad esempio una notevole riduzione della mortalità complessiva per ogni causa [5] compreso il Covid-19 [6] e le neoplasie associate all’obesità [7]… e – a seguire la Letteratura scientifica pubblicata – pure tante altre patologie associate al nostro diffuso stile di vita sedentario.
Ma perché ci interessano qui su Addictus Magazine? Ci interessano perché l’effetto di sazietà che fa mangiar meno, potrebbe estendersi anche ad altri comportamenti gratificanti, compreso il consumo di alcune sostanze psicotrope.
Facciamo il punto della situazione con l’aiuto di una recentissima revisione scritta da Autori di alto profilo, e scaricabile gratuitamente.
Nicolaus Bruns VI, Elizabeth H. Tressler, Leandro F. Vendruscolo, Lorenzo Leggio, Mehdi Farokhnia. IUPHAR review – Glucagon-like peptide-1 (GLP-1) and substance use disorders: An emerging pharmacotherapeutic target. Pharmacological Research,Volume 207, 2024, 107312, ISSN 1043-6618, https://doi.org/10.1016/j.phrs.2024.107312
Leggendo il testo, i punti principali sono i seguenti:
- Oltre che nel sistema gastrointestinale e in vari altri organi periferici, i recettori del GLP-1 si trovano anche nel cervello, incluse le aree della gratificazione, e in queste aree i farmaci agonisti GLP-1 ridurrebbero i picchi di dopamina rilasciata a seguito del consumo di droghe, e di conseguenza la “voglia” di assumerle. Potrebbero essere coinvolti anche l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, che modula lo stress, e le capacità cognitive tramite effetti neuroprotettivi.
- Alcool: Il trattamento riduce il consumo di alcool negli animali da esperimento. Nell’uomo, in studi osservazionali sulla popolazione trattata con questi farmaci per altre indicazioni, in parte condotti via internet, si è riscontrata in genere una riduzione del consumo alcolico riferito; negli studi controllati, la riduzione si è osservata finora solo nel sottogruppo degli obesi.
- Stimolanti (cocaina): nell’animale da esperimento c’è una riduzione del consumo. Nell’uomo gli studi sono ancora agli inizi e per ora non particolarmente promettenti.
- Oppioidi: riduzione del consumo nell’animale da esperimento. Nell’uomo finora c’è un singolo studio controllato, che mostra una riduzione del craving.
- Nicotina: nell’animale da esperimento, vengono ridotti alcuni effetti farmacologici della nicotina. Nell’uomo, viene riportata una certa quota di sospensione del consumo in studi via internet, mentre negli studi controllati non è chiaro se ci sia un aiuto a smettere, ma sembra che i farmaci riducano il tipico aumento di peso successivo all’abbandono delle sigarette.
- Cannabis: uno dei farmaci, semaglutide, in uno studio osservazionale sembra ridurre il rischio di sviluppare un disturbo da uso di cannabis.
Per ora, dunque, nulla di eclatante, ma alcuni risultati promettenti che spingono ad approfondire la ricerca (presa moltissimo sul serio dalle grandi istituzioni americane come NIDA e NIAAA, da cui provengono gli Autori di questa revisione).
Dal punto di vista pratico della medicina delle dipendenze, non mi pare sia ancora il caso di includere questi farmaci tra i ferri del mestiere, anche in considerazione della mancanza, al momento, di indicazioni registrate e di solide prove di efficacia nei disturbi da sostanze, e del costo elevato per il paziente.
Sarebbe però il caso aprire occhi e orecchie quando si hanno in carico per dipendenze i soggetti per cui sussistono anche le indicazioni al trattamento con agonisti GLP-1, cioè al momento quelli con diabete e obesità, e verificare – se messi in terapia dagli specialisti di competenza – come si evolve il loro eventuale, preesistente uso di sostanze, sia per cogliere e ottimizzare un’opportunità clinicamente utile per loro, sia per approfondire la nostra esperienza come terapeuti, in attesa di ulteriori sviluppi.
[1] https://www.marionegri.it/magazine/ozempic-semaglutide-farmaci-per-dimagrire-effetti-collaterali
[2] https://www.romatoday.it/dossier/sanita/come-comprare-ozempic-online-ricetta-falsa.html
[3] https://finance.yahoo.com/news/why-the-glp-1-impact-on-other-industries-will-take-years-195120285.html
[4] Wilding JPH, Batterham RL, Davies M, et al. Weight regain and cardiometabolic effects after withdrawal of semaglutide: The STEP 1 trial extension. Diabetes Obes Metab. 2022; 24(8): 1553-1564. https://doi.org/10.1111/dom.14725
[5] Huang Y-N, Liao W-L, Huang J-Y, et al. Long-term safety and efficacy of glucagon-like peptide-1 receptor agonists in individuals with obesity and without type 2 diabetes: A global retrospective cohort study. Diabetes Obes Metab. 2024; 1-11. https://doi.org/10.1111/dom.15869
[6] Scirica, B, Lincoff, A, Lingvay, I. et al. The Effect of Semaglutide on Mortality and COVID-19–Related Deaths: An Analysis From the SELECT Trial. JACC. Aug 30, 2024.
[7] Wang L, Xu R, Kaelber DC, Berger NA. Glucagon-Like Peptide 1 Receptor Agonists and 13 Obesity-Associated Cancers in Patients With Type 2 Diabetes. JAMA Netw Open. 2024;7(7):e2421305. https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2024.21305