Morire di eccitazione
Il 9 luglio di quest’anno un uomo 43enne, in stato di agitazione psicomotoria, telefonava ai Carabinieri in cerca di aiuto. “In evidente stato confusionale dovuto presumibilmente all’uso di alcol e stupefacenti, si rifiutava di aprire urlando frasi sconnesse e lanciando il mobilio all’interno della stanza (…) continuava a riferire che ci fossero persone sconosciute alla sua porta (…) ad un certo punto si lanciava dalla finestra, da un’altezza di circa due metri e mezzo. Nonostante la violenta caduta il soggetto si rialzava e subito si lanciava contro i Carabinieri nel tentativo di aggredirli inveendo contro di loro e costringendoli ad utilizzare il dispositivo ad impulsi elettrici taser in dotazione. Lo stesso seppur colpito continuava ad opporre resistenza obbligando i militari ad immobilizzarlo per terra (…) Dopo alcuni minuti il soggetto accusava un malore costringendo il medico d’urgenza già presente sul posto ad effettuare le manovre di rianimazione, le quali purtroppo non riuscivano ad evitare che l’uomo venisse colpito da arresto cardiocircolatorio decedendo dopo oltre un’ora” (https://salto.bz/de/article/10072024/morto-luomo-colpito-dal-taser).
Sembra un caso da manuale di delirium eccitato indotto da stimolanti (verosimilmente cocaina o amfetamine): estrema attivazione psicofisica, grave psicosi paranoide, crisi pantoclastiche, a volte denudamento reattivo ad un’ipertermia. La morte spesso segue alla contenzione praticata in buona fede perché la persona non si faccia male e non faccia male ad altri.
Per saperne di più, il mio consiglio è di studiarsi un articolo breve ma ben fatto, di un gruppo di Autori olandesi: Heuts SG, Zoeteman JB, Afrr van R, Van HL. The arrest-related excited delirium syndrome; prevention, treatment and controversies. Tijdschr Psychiatr. 2023;65(1). https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36734686/
Il testo completo dell’articolo è disponibile gratuitamente in lingua olandese in https://www.tijdschriftvoorpsychiatrie.nl/en/artikelen/article/50-13094_Het-opwindingsdelier-bij-gewelddadige-arrestatie-preventie-behandeling-en-controverses e grazie alla magia dei traduttori online (come quello di Chrome, ma anche gli altri vanno benissimo) ce lo possiamo leggere tranquillamente in italiano.
I Colleghi olandesi hanno tratto il loro materiale da una revisione di 103 studi pubblicati tra il 1985 ed il 2021.
Nel testo troviamo:
- la storia della sindrome, descritta per la prima volta nella sua specificità nel 1985
- un accenno alle linee guida diagnostiche con i 10 segni principali secondo l’American College of Emergency Physician “agitazione, instancabilità, ipertermia, nudo o parzialmente svestito, respirazione accelerata, sudare, forza sovrumana, aumento della tolleranza al dolore, non cooperativo, attrazione verso il vetro (frammenti) e/o la luce intensa.
- l’epidemiologia: “si riscontra prevalentemente in pazienti maschi giovani e fisicamente sani; l’età media è di 30-40 anni e il 70-100% dei pazienti è di sesso maschile. Il 38-94% risulta positivo al test per l’uso di droghe, in particolare stimolanti, e il 32-69% ha una storia psichiatrica” – “riscontrato delirio da eccitazione nell’1,7% delle persone arrestate con la forza”
- le ipotesi sulla fisiopatologia, che si rifanno ad una crisi catecolaminergica o dopaminergica, una sorta di overdose di neurotrasmettitori endogeni, in associazione con la contenzione fisica, che può provocare asfissia, rabdomiolisi, aritmie)
- le possibili diagnosi alternative (sindrome neurolettica maligna, ipoglicemia diabetica, crisi tireotossica, colpo di calore, shock settico, astinenza da gamma-idrossibutirrato)
- il comportamento da tenere: benzodiazepine, riduzione della conflittualità, ed evitare la contenzione fisica o se necessaria “mantenere le vie aeree e la respirazione il più libere possibile, posizionare il paziente in posizione supina e ridurre al minimo lo sforzo fisico del paziente”
- la prognosi, con dati controversi in merito al tasso di mortalità
- i limiti della ricerca, e
- le controversie politico-sociali sulla reale esistenza di questa sindrome, soprattutto da Autori statunitensi che ritengono che questo costrutto diagnostico serva soprattutto ad assolvere le forze dell’ordine da comportamenti pericolosi per la salute e la vita della persona che manifesta la sintomatologia eccitatoria e “per nascondere una violenza sproporzionata della polizia nei pazienti psichiatrici e nelle persone con un colore della pelle non bianco e/o un’etnia non occidentale”.
(l’umile opinione dello scrivente è che è vero che la sindrome esiste, ed è vero che il suo esito dipende in buona parte dal comportamento di chi deve soccorrere o rendere innocuo il malcapitato colpito, e le due cose non si escludono a vicenda)
Importantissima la prevenzione che richiede la consapevolezza dell’esistenza di questo rischio da parte di forze dell’ordine e la collaborazione con i sanitari. Utilissime sarebbero probabilmente delle formazioni in comune per stabilire procedure prudenti a vantaggio sia del malcapitato che della società.