L’uomo dal braccio d’oro
L’uomo dal braccio d’oro (The Man with the Golden Arm) è un film del 1955 di Otto Preminger, basato sull’omonimo romanzo di Nelson Algren (da leggere) e interpretato da Frank Sinatra e Kim Novak.
Frankie Machine, professionista del poker, torna a Chicago dopo un periodo di detenzione. In prigione, oltre ad aver imparato a suonare la batteria, si è anche disintossicato dalla morfina ed è perciò intenzionato a rifarsi una vita ma tutto il suo vecchio ambiente lo riporterà ben presto lentamente e inevitabilmente nel tunnel: una moglie depressa e possessiva, Sophy, che pur di non perderlo lo ricatta psicologicamente, il gestore della bisca clandestina che lo rivuole al lavoro per la sua abilità e non ultimo il suo vecchio spacciatore che lo induce in tutti i modi a ricominciare con la droga.
Sinatra ottenne la candidatura all’Oscar al miglior attore protagonista. La Motion Picture Association of America rifiutò di dare il visto che certificava l’approvazione del film sotto le norme del Codice Hays perché si trattava di tossicodipendenza. L’anno successivo il codice venne cambiato consentendo ai film di trattare temi come droga, rapimenti, aborti e prostituzione. Il film inizia con una delle sequenze più celebri di titoli nella storia del cinema, l’animazione di strisce di carta che si incrociano e che terminano con un braccio bianco su sfondo nero, disegnati da Saul Bass, spesso citati come esempio di soluzione grafica geniale.
La colonna sonora di Elmer Bernstein è il primo esempio di partitura jazz composta appositamente per un film. The Stranger Song, brano pubblicato nel 1967 dal cantautore canadese Leonard Cohen, è in parte ispirato da L’uomo dal braccio d’oro, di cui riprende alcune immagini e temi.