Mi stavo svendendo oltre il Tevere

Nota dell’editore: Oggi si terrà la cerimonia funebre di Ottavio, decano degli AA di Verona, un caro amico e, soprattutto, una brava persona. Ottavio ha aiutato, instancabilmente, tantissim* alcolist* senza speranza, fino ai suoi ultimi giorni, accettando una morte annunciata per un male incurabile, conscio e saggio di dover accettare ciò che non si può cambiare. Nel selezionare questo racconto, oggi, per Addictus Magazine, di un autore che non conosco personalmente, lo dedico a Ottavio. Sì, lo dedico proprio a Ottavio. 4.4.2025 F.L.
Schiavo e Padrone fino a quando non eserciti la “Manus iniectio” e con AA riscatti il tuo debito
Mio nonno mi diceva sempre “ due cose nella vita non puoi decidere. La prima è quando morirai la seconda sono i parenti. Tutto il resto lo decidi tu” Era un uomo tutto d’un pezzo, vissuto a cavallo delle due guerre, curioso e determinato ma asciutto negli affetti famigliari. Per lui ogni cosa era un dovere, il gioco e il divertimento erano tempo perso. Alla Domenica si trasformava e diventava quasi umano, ma sempre con moderazione e contegno.
Sono nato anagraficamente nell’agosto del 1967 ma come diceva mio nonno”tutto il resto lo decidi tu” così un bel giorno ho deciso di rinascere. Era il 16 settembre del 2022.
E’ una cosa che nessuno mette in programma nel ”tutto il resto lo decidi tu”.
Era un sabato pomeriggio di fine settembre, quel pomeriggio mi trovavo a passeggiare per le vie della mia Verona . Non sapevo come fare, avevo preso una decisione, dovevo fare una semplice telefonata ad un numero che mi era stato dato da una persona a me cara alla quale avevo raccontato il problema. Mentre stavamo passeggiando mi fermai ad una cabina telefonica Scusa chi devi chiamare? Devo parlare con una persona , non aggiusti altro. Feci la telefonata, mi rispose una voce femminile che subito mi passo il marito al quale spiegai chi ero e chi mi mandava.
Fu subito disponibile a riceverci a casa sua, mi diede quindi il suo indirizzo e ci accordammo verso le 18
Il primo passo lo avevo fatto, ora si trattava di convince la persona che mi accompagnava ad andare all’appuntamento.
Fu molto contrariata sulla mia presa di posizione per cercare di risolvere quel suo problema, a dir suo i panni sporchi si lavano in casa.
Alle 18 circa eravamo all’indirizzo che il signore al telefono mi aveva dato. A dire il vero ero un po preoccupato, non riuscivo ad immaginare la persona che mi avrebbe ricevuto e la voce e il tono al telefono non erano state di grande aiuto.
Poco importa, ero deciso, e non potevo perdere tempo temendo anche un cambio di idea da parte di chi stavo portando.
Apri la porta la moglie che ci fece accomodare in cucina dove seduto al tavolo ci stava aspettando il mio contatto.
Ricordo poco di come era la casa, ma di sicuro l’alcolista che ci stava ricevendo era anche un gran fumatore, ricordo l’odore del fumo la sua voce roca , la sua storia di alcolista ma in modo particolare quel suo modo inconfondibile di disegnare su di un foglio mentre parlava o ascoltava le domande. Furono molte le cose che mi colpirono del racconto del suo alcolismo e di come era riuscito tramite AA ad uscirne, lui e la moglie ci spiegarono come funzionava Al-Anon e come era articolata l’associazione AA.
La chiacchierata duro più di un ora, ci siamo salutati con l’impegno di raccontare quanto appreso e di rivederci al più presto presso il gruppo di AA che ci era stato consigliato. Quello che ne è stato del dopo non ha importanza.
Quell’uomo che mi aveva ricevuto, lo ricordo vecchio, duramente segnato fisicamente e psicologicamente dal suo alcolismo, presente ma molto rallentato nel dialogo e nei movimenti, aveva le mani molto rovinate e il loro tremolio si fermava nel momento in cui iniziava a disegnare o scarabocchiare. Aveva un modo strano di parlare, non nel tono della sua voce roca, ma strano nell’intensità in cui mi arrivavano le sue parole.
Durante quell’incontro mi diede da leggere un piccolo opuscolo. Tra le cose scritte cerano anche 12 semplici domande alle quali dovevi rispondere. 12 semplici domande aventi lo scopo di farti pensare sul tuo approccio con l’alcol 12 semplici risposte
Ricordo di averle lette quasi con indifferenza rispondendo mentalmente in maniera sincera, tanto cosa vuoi si bevo, bevono tutti, esagero qualche volta durante i fine settimana in compagnia degli amici, non sono un ubriacone.
- Avete mai provato a smettere di bere per una settimana (o più) e constatato poi che non ci riuscivate?
- Prendete in malo modo i consigli di quelle persone che tentano di farvi smettere di bere?
- Avete già provato a controllare il vostro consumo di alcol sostituendo una bevanda con un’altra?
- Durante gli ultimi 12 mesi vi è accaduto di bere al mattino presto?
- Invidiate quelli che possono bere senza mettersi nei guai?
- I problemi derivanti dal vostro consumo di bevande alcoliche si sono aggravati in questi ultimi dodici mesi?
- Il vostro consumo di alcool vi ha creato delle difficoltà in casa?
- In occasione in cui le bevande alcoliche sono limitate, tentate di ottenere qualche bicchiere in più?
- Contro ogni evidenza, evete continuato ad affermare che sareste stato in grado di smstter da solo quando lo avreaste desiderato
- Durante questi ultimi dodici mesi, vi siete qualche volta assentato dal lavoro , a causa del vostro consumo eccessivo di alcool?
- Avete mai avuto delle mancanze di memoria, dopo aver bevuto?
- Vi siete mai resi conto che potreste ottenere di più dalla vita se non beveste?
Avete risposto di “si” quattro volte o più?
In questo caso ci sono delle probabilità che abbiate già delle serie difficoltà con l’alcool, o che possiate in un futuro più o meno prossimo
Improvvisamente ho un vuoto, un abisso profondo si è aperto dentro la mia testa. Ricomincio a ripassare le risposte. Dai non sono 5 sono 4, ma ripensandoci sono tre e mezza. E poi anche fossero 4 forse potrei avere questo problema. Ma che ne sanno questi di me della mia vita.
Non sono come questo tizio che mi sta parlando. Ma prova guardarlo. Sicuramente si è ridotto cosi per via dell’alcol ma alla fine se l’e voluta, se l’e cercata.
Si bevo ma.
Basta sono un bevitore sociale, non sono qui per parlare del mio problema che fondamentalmente non ho, pensiamo al motivo dell’incontro e basta
Come ho detto sono rinato il 16/09/2022 avevo provato più di una volta negli ultimi anni a cercare di controllare il mio bere che immancabilmente e lentamente non era più un bere sociale ma era divenuto qualcosa di più grande e incontrollabile. Sono passati 28 anni da quel sabato pomeriggio di fine Settembre. Ho varcato la soglia di AA la prima volta il 13/09/2022 ed ho subito capito di essere nel posto giusto, la locandina recitava bene.
Quella sera era un martedì sono uscito di casa, alla domanda dove vai di mia moglie ho risposto esco perché devo andare a far qualcosa per me cosi non posso continuare. Per quanto fossi stato convinto, in quel momento di non aver causato danni famigliari, ho avuto poi modo di ricredermi e capire con certezza che non ero più un bevitor sociale.
Quel giorno avevo bevuto, poco ma avevo bevuto. Andai per sbaglio presso i locali dove si riunivano gli Al-Anon . Mi accolse una signora che mi indicò lo stabile presso il quale si riunivano il gruppo degli Alcolisti Anonimi AA. Colse credo subito il mio disagio e malessere e si propose subito di avvisare qualcuno del gruppo AA del mio arrivo.
Li mi accolse un signore anziano, arzillo e un po ricurvo.
La riunione era già iniziata, tutti mi diedero il benvenuto e a turno mi raccontarono la loro esperienza, Ho raccontato il perché ero li, come ho conosciuto AA, e mentre parlavo e ascoltavo le loro testimonianze ho avuto un risveglio nella mia memoria, parlavano tutti la mia stessa lingua, la stessa lingua con la quale mi si era rivolto 28 anni prima quel signore che mi aveva accolto a casa sua, non per parlare del mio problema ma quello di un altro.
Mi ero seduto di fronte al signore che mi aveva ricevuto, ricordo poco dei volti delle persone presenti, alcuni nomi, ma poco importa, mi sono sentito a casa avevo ammesso il mio alcolismo e che la mia vita era diventata incontrollabile, all’improvviso mi sono sentito leggero, ma allo stesso modo pesante, appesantito dal fardello del mio passato, felice ma allo stesso modo triste, era tutto un contrapporsi di emozioni. La cosa certa, ero vivo ma ancora schiavo.
I due giorni a seguire di quel primo incontro ho bevuto.
Ho messo in pratica i primi insegnamenti e ho testato la pericolosità del primo bicchiere, ho cercato di capire la mia forza di volontà e piano a piano ho capito l’importanza delle 24 ore.
Quel venerdì sera del 16 settembre mi sono presentato sobrio e con le mie prime 24 ore sulle spalle.
Quella sera accadde una cosa incredibile ancora oggi penso che sia un segno del destino e della volontà del mio potere superiore.
Come sempre a turno i vari presenti prendono parola.
Quel venerdì erano presenti dei volti a me nuovi. Ognuno a turno si e presentato e ha raccontato in breve la sua storia di alcolista e come era arrivato all’interno del gruppo AA.
Quella sera mi presentai anch’io sono Andrea sono un alcolista e oggi ho fatto le mie prime 24 ore, ho conosciuto AA ancora 28 anni fa circa per circostanze non legate ad un mio famigliare ma poi negli anni a seguire ho partecipato alle riunioni di Al-Anon per motivi legati alla mia famiglia e in una occasione ho accompagnato un amico ai gruppi di AA nella speranza di poter risolvere il suo problema, oggi ho deciso che era il mio turno. Raccontai brevemente il mio malessere e fin da subito ho percepito una forte positività e serenità , per la prima volta dopo tanto tempo iniziavo a sentirmi bene.
Ad un certo punto prese la parola il più anziano del gruppo, quello che mi aveva accolto il martedì.
Lo chiamerò Mario per motivi di anonimato.
Sono Mario felice di essere qui per poter portare gioia e speranza il mio alcolismo e iniziato. Mario inizia a raccontare la sua storia e improvvisamente la ricordo perfettamente nei dettagli del suo racconto.
Alzo lo sguardo e comincio a scrutarlo, lo ascolto attentamente nel suo racconto e nella mia mente ritornano tutti i ricordi di 28 anni prima. Con la testa cerco di seguirlo nel suo racconto ma il mio cervello inizia ad elaborare somme. Mi dico dentro di me sono passati credo trent’anni quando sono andato a casa di quel signore, era già vecchio e a dir la verità il ricordo era di una persona non proprio messa bene di salute. No non può essere lui.
Mentre facevo questi mille ragionamenti di date, aveva nel mentre preso la parola un’altro membro del gruppo.
Cercavo di ascoltare, iniziai a fissare Mario.
Mario stava scarabocchiando su uno dei libri che come lui anche altri membri si portano agli incontri.
Vedo poco di quello che sta scarabocchiando, osservo le sue mani, sono pulite e non tremano. E impossibile mi dico non è lui. E mentre ascolto, sbircio, penso, inizio a sfogliare le pagine del libro che proprio Mario mi aveva passato all’inizio della riunione. Con mio stupore erano per buona parte disegnate con tratti e immagini che si intrecciavano tra di loro, assomigliavano vagamente a quei scarabocchi che ricordavo. No non è lui, è impossibile, chissà che fine avrà fatto quell’uomo.
A fine riunione decido di togliermi la curiosità, mal che vada ci facciamo una bella risata.
Mario posso farti una domanda personale. Certamente
Per caso abiti e gli do l’indirizzo di 28 anni fa
Lui mi guarda e mi dice “ come fai a sapere dove abitavo, da allora mi sono trasferito.
Con stupore per la sua risposta e con un sorriso gli rispondo Sono stato a casa tua 28 anni fa, non credo tu possa ricordarlo ma io si lo ricordo come fosse stato ieri.
Gli racconto brevemente dell’incontro e lui incuriosito mi chiede il nome della persona che mi aveva dato il contatto
E stato Don ….. gli risposi, a Don …… al tempo ci dava i locali nella sua parrocchia per le nostre riunioni, una brava persona , ma lo conosci? È da tempo che non lo incontro , so che era stato trasferito e non so che fine abbia fatto, che sia ancora vivo.mi chiese. Ho esitato nella risposta, ho pensato all’anonimato, ma la gioia e lo stupore di aver rincontrato Mario era più grande.
E’ mio zio ho risposto, sta bene e come te è ancora vivo e sano, in famiglia diciamo tutti che ci farà lui il funerale. Quella sera ci siamo salutati, nono doveva andare a prendere la moglie presso i locali di Al- Anon. Dopo alcune serate ad una riunione aperta di AA con Al-Anon ho rivisto la moglie, era la signora che mi aveva ricevuto il famoso martedì.
Come è strano il mondo e questa è una delle situazioni dove non c’e affermazione più azzeccata.
AA la frequento da 10 mesi, due volte alla settimana e tutte le volte mi siedo di fronte a Mario.
Mario è il più anziano del gruppo, sia anagraficamente che di rinascita, è sempre puntuale alle riunioni, veste in modo elegante, le sue mani non tremano più e sono pulite e curate come il suo aspetto. E molto attivo nel servizio e attento e premuroso con i nuovi arrivati.
Mesi fa in occasione della preparazione della festa di anniversario del gruppo mi spronò a fare servizio e magari di scrivere qualcosa da leggere in quell’occasione. Ho fatto servizio e quel giorno salii sul palco a leggere la mia testimonianza. Ricordo ancora l’emozione, il tremolio di mani e di voce durante la lettura, fu un momento di grande gioia. Oltre alla mia testimonianza trovai una similitudine per descrivere l’operato dei gruppi AA e Al-Anon con la quale agganciarmi con un discorso che aveva lo scopo di sensibilizzare il mondo della medicina, delle istituzioni e della politica con il lavoro e l’importanza di AA nel tessuto sociale, argomento al quale Mario ci tiene in modo particolare
Dopo un paio di mesi Mario in occasione del concorso di Addictus una sera prima di un incontro mi diede gli estremi del bando e mi disse “ perché non provi a scrivere qualcosa ,sei bravo vedrai che qualcosa riesci a scriverla”
Non potevo dire di no a Mario, ma come potevo rifiutare di fare questo servizio. A dire il vero Mario non ho mai scritto se non qualche buon tema di fantasia alle superiori, e poi ho il mio problema di dislessia e discalculia che in tutti questi anni mi hanno spinto a leggere poco. Dai dai che se vuoi sei bravo.
Eccomi qui a raccontare la storia di Mario che 28 anni fà ha fatto il suo servizio e senza saperlo o immaginarlo il suo operato ha avuto effetto. Senza saperlo Mario quel giorno aveva lanciato un boomerang che dopo anni è ritornato.
Ero e sono sempre stato un bevitore sociale non ho mai voluto pensare che il mio era un uso problematico di alcol ne tanto meno che ne facevo abuso “ ERO UN BEVITORE SOCIALE”.
Ho scoperto di parlare una nuova lingua il 16/09/22, miracolosamente capisci di averla appresa e vieni promosso a pieni voti solo dopo che hai fatto il 1° passo dei 12 del programma di recupero di AA.
- Abbiamo ammesso di essere impotenti di fronte all’alcol e che le nostre vite erano diventate incontrollabili.
- Siamo giunti a credere che un Potere più grande di noi potrebbe riportarci alla ragione.
- Abbiamo preso la decisione di affidare le nostre volontà e le nostre vite alla cura di Dio, come noi potremmo concepirLo.
- Abbiamo fatto un inventario morale profondo e senza paura di noi stessi.
- Abbiamo ammesso di fronte a Dio, a noi stessi e a un altro essere umano, l’esatta natura dei nostri torti.
- Eravamo completamente pronti ad accettare che Dio eliminasse tutti questi difetti di carattere.
- Gli abbiamo chiesto con umiltà di eliminare tutti i nostri difetti.
- Abbiamo fatto un elenco di tutte le persone cui abbiamo fatto del male e siamo diventati pronti a rimediare ai danni recati loro.
- Abbiamo fatto direttamente ammenda verso tali persone, laddove possibile, tranne quando, così facendo, avremmo potuto recare danno a loro oppure ad altri.
- Abbiamo continuato a fare il nostro inventario personale e, quando ci siamo trovati in torto, lo abbiamo subito ammesso.
- Abbiamo cercato attraverso la preghiera e la meditazione di migliorare il nostro contatto cosciente con Dio, come noi potremmo concepirLo, pregandolo solo di farci conoscere la Sua volontà nei nostri riguardi e di darci la forza di eseguirla.
- Avendo avuto un risveglio spirituale come risultato di questi Passi, abbiamo cercato di portare questo messaggio agli alcolisti e di mettere in pratica questi principi in tutte le nostre attività.
E’ una lingua che avevo sentito parlare negli anni ma non ho mai avuto il coraggio la forza e l’umiltà di fermarmi a riflettere.
A distanza di anni, ti posso assicurare che non è poi cosi difficile da imparare come lingua. La promozione avviene lentamente, non ci sono esami da sostenere, avviene e senza volerlo passi da bevitore sociale a bevitore…….
Una cosa ti consiglio, se mai un giorno ti capitasse di sentirla parlare e di capirla in parte, fermati.
Prenditi del tempo, analizza la tua vita e le tue abitudini, non avere paura di rimanere ignorante.
Mio nonno mentre eseguivi un lavoro che ti aveva ordinato, aveva l’abitudine prima di osservarti e poi piano piano ti si avvicinava.
Con tono ti diceva “ non è per insegnarti ma te lo dico per il tuo bene” e a quel punto ti dava tutti i consigli o i richiami su come stavi eseguendo il lavoro.
Io non ti posso osservare, ne tanto meno ti posso avvicinare ma una cosa la posso fare. “ non è per insegnarti ma te lo dico per il tuo bene” se mi hai capito. Fermati.
Dal giorno della mia rinascita ho sempre cercato di mantenere vive le mie vecchie amicizie, con difficoltà ma ci provo. Mi rendo conto che all’improvviso è venuto a mancare quel legante che in tante occasioni (forse spesso) ci teneva uniti. Oltre a parlare un’altra lingua mi accorgo di avere un modo completamente diverso di guardare le persone che incontro durante le mie giornate. Spesso riconosco un uso problematico di alcol, ma non è facile intervenire. E più facile richiamare un fumatore ed esortarlo a smettere di fumare che un bevitore magari un po’ alticcio.
Oggi frequento i gruppi e lentamente cerco di mettere in pratica il programma dei 12 passi.
La cosa che più mi aiuta e mi da forza è l’affrontare la mia quotidianità secondo la preghiera della Serenità.
Signore concedimi la SERENITA’ di accettare le cose che non posso cambiare.
Il CORAGGIO di cambiare quelle che posso e la SAGGEZZA di conoscerne la differenza.
Al mio risveglio devo come prima cosa riuscire a perdonarmi per il mio passato, solo allora posso vivere la mia giornata con serenità e trovare il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare mantenendo sempre la consapevolezza di conoscere la differenza nelle mie azioni.
Ero schiavo e padrone fino a quando non ho esercitato la Manus inietctio e con AA ho riscattato il mio debito ed ho iniziato una nuova vita al di qua del Tevere.
A mio Nonno, alla mia Famiglia, ad Alcolisti Anonimi, a tutti i Bevitori Sociali
Scritto da Andrea C.